sabato 18 febbraio 2012

Quegli eroi conigli di collina

Nella conigliera di Sandleford la vita trascorre tranquilla. Poi Quintilio, coniglio minuto e poco considerato, ha una visione: la conigliera sarà presto distrutta.
Non riuscendo a convincere il coniglio-capo, alcuni conigli decidono di fuggire per conto proprio. Insieme Quintilio partono Moscardo, poi leader del gruppo, Parruccone ed Argento, ex-ufficiali ed appartenenti all'Ausla, casta militare della conigliera, l'intelligente Mirtillo ed il veloce Dente di Leone.

Il loro viaggio non sarà facile: dovranno affrontare le trappole di un cacciatore umano, topi aggressivi ed una natura ostile. Quando poi raggiungono la collina di Watership, terra promessa delle visioni di Quintilio, solo metà del viaggio è compiuto. Il gruppo di conigli esuli è composto da soli maschi: per far sopravvivere la conigliera è necessario trovare delle femmine.


Grazie a Kehaar, gabbiano raccolto e curato, i conigli scoprono la vicina conigliera di Efrafa, retta dal generale Vulneraria e dalla sua Ausla iper-militarista.

I conigli riescono a liberare alcune femmine ed a tornare alla loro conigliera. La loro azione non sfugge agli efrafani ed il Generale Vulneraria (il capo dei conigli di Efrafa) organizza una spedizione contro Watership. Gli rafani, forti e numerosi, attaccano la conigliera e la sua sorte sembra segnata; ma Parruccone resiste tenacemente all'assalto di Vulneraria, e Moscardo salva la conigliera con l'astuzia, aizzando il cane della fattoria contro il generale Vulneraria e la sua Ausla che vengono dispersi e sconfitti.
La coniglia di Watership può allora prosperare.

Questa la trama de La collina dei conigli (Watership down) di Richard Adams.

Nato come favola per le figlie, il testo è ben di più che una storiella per aiutare i bimbi a dormire.

Per cominciare, Adams fa un lavoro simile a quello dei grandi scrittori fantasy, come Tolkien o Le Guin: crea un mondo, con le sue regole e la sua cultura. I conigli hanno la loro lingua (lapino), un dio creatore (il Grande Fritz) con un rapporto di amore-odio col Primo Coniglio(El-Ahrairà), la versione conigliesca della morte (il Nero Coniglio di Inlè).

In sintesi, quello che rende grande “La collina dei conigli” è il trucco, la trasformazione. L'autore prende il coniglio, animale considerato insipido, vigliacco, buono solo come cibo per i forti o compagno per le patate al forno è lo rende protagonista. Lo muta in un EROE, dotato di coraggio, di spirito di sacrificio, di intelligenza: una primadonna con gli attributi giusti per stare al centro della scena. Il lettore va avanti e tifa per Moscardo, Parruccone, Quintilio e compagnia.

Non a caso il romanzo è stato paragonato ad un racconto di viaggio, come l'Eneide o i racconti epici della conquista del West. Le regole ci sono tutte: la patria-sicurezza persa, la ricerca di una nuova casa, ostacoli, difficoltà e tradimenti e poi, il nuovo luogo dove stabilirsi.

Ancora una volta, il mago Adams ha successo: l'attacco di un gatto domestico o l'attraversamento di un fiume diventano l'equivalente delle lotte di Enea contro le popolazioni del Lazio o il passaggio del deserto da parte della carovana di coloni.

Il legame con i conigli-eroi è così forte da provocare sdoppiamento nel lettore: la sua parte “esterna” vede il tutto come risibile (un gatto domestico non è un gran che come mostro) quella interna sente il pericolo come: per il lettore-coniglio, un gatto è un nemico temibile.

E come le vicende descritte, il percorso dei conigli va oltre la sopravvivenza meccanica e, grazie alle visioni del profeta Quintilio, prende una dimensione quasi mistica, di necessità soprannaturale.

Infine, il libro ha dato origine al cartone animato Disney, dallo stesso nome. A differenza di altri cartoni animati, la versione de La collina dei conigli descrive lo spirito dell'opera, tra ironia e momenti di tensione.

Per chi fosse interessato, ecco la prima parte







Su Youtube trovate l'opera completa


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