giovedì 2 febbraio 2012

Il colore venuto dallo spazio. L'horror che non è un horror




New England, una tranquilla vallata, tra boschi incontaminati, prosperosi frutteti e belle fattorie.

Uno strano meteorite precipita nel pozzo della fattoria di Nahum Gardner e della sua famiglia.
Subito, il meteorite manifesta la sua influenza: mele e e pere crescono a dimensioni innaturali, gli animali del bosco mutano, la primavera vede la comparsa di piante innaturali.

Poi la situazione peggiora. La mutazione della vegetazione si radicalizza, e la famiglia Gardner diventa sempre più instabile, i loro sensi propensi verso strane informazioni. La loro fattoria viene evitata, il solo il vicino Ammi Pierce rimane testimone delle sparizioni e della pazzia dei Nahum e dei familiari. 

Proprio Ammi, costretto a ritornare sul posto con medico e polizia, si rende conto della verità. Il meteorite ha trasportato sulla Terra un... qualcosa (“Un colore”) che si è nutrito fisicamente e mentalmente di uomini animali e piante. Sotto la sua influenza, gli alberi hanno dato frutti marci e sono mutati, gli animali sono impazziti ed i Gardner hanno prima perso il senno poi il corpo, riducendone a carcasse con solo un barlume di vita.

Nel finale, il Colore torna negli spazi che l'avevano generato, ma lascia nel territorio qualcosa di sé, marchiandolo per sempre.

Questa in breve la trama de “Il colore venuto dalla spazio”, racconto di Howard Phillips Lovecraft scritto nel marzo del 1927.
Forza del racconto sono le contrapposizioni, la capacità di uscire dagli schemi.
Per cominciare il protagonista del racconto, l'entità spaziale. E' un alieno veramente tale. A differenza di Predatori-cacciatori rasta palestrati o omini verdi interessati alle donne terrestri, il Colore è veramente impersonale ed incomprensibile per la razza umana.
Per quanto le sue azioni siano simili a quelle delle creature terrestri (il controllo del territorio e la ricerca di prede) sono compiute in maniera impersonale: eventuali moventi morali ed intellettuali sono ignoti.
A tale distacco emotivo fa fronte l'evolversi della vita dei Gardner, descritto con passione e dettaglio. 
Man mano che la storia avanza, il decadimento della fattoria e dei suoi abitanti diventa sempre più drammatico. Quella che era una gradevole zona pastorale si ridurrà in una “Landa folgorata” dove regnano la morte e la pazzia.
E questo porta all'ultima grande differenza. 
La storia inizia con un tono scientifico piuttosto asettico. Il narratore è un tecnico arrivato sul posto per dei rilevamenti e l'analisi iniziale del meteorite cerca di ricalcare il linguaggio dei documenti ufficiali. 
 Poi, irrompe il dramma e la disperazione di chi (prima Nahum, poi Ammi) vede il proprio mondo cadere a pezzi, i propri familiari ed amici ridotti a folli la cui carne marcisce giorno dopo giorno.
Disperazione umana contro azioni alieni, rigore scientifico contro sentimenti che feriscono. “Il colore venuto dallo spazio è horror atipico: forse al confine con la fantascienza, sicuramente di qualità.

Il Colore venuto dallo spazio. The Colour Out of Space, 1927

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