domenica 12 febbraio 2012

Gli occhi come specchio dell'anima. E' lunga la storia della fisiognomica



Secondo la lingua italiana, la fisiognomica, (detta anche fiṡiognomonìa o fiṡiognomònica) è “Arte, già nota agli antichi, che, studiando la correlazione tra il carattere e l’aspetto fisico della persona, si propone di dedurre le caratteristiche psicologiche degli individui dal loro aspetto corporeo, in particolare dai tratti del viso”. (treccani.it)

Per capire meglio, può essere utile leggere “Storia della fisiognomica. Arte e psicologia da Leonardo a Freud”, di Flavio Caroli.

Il testo è un viaggio nella storia della disciplina, dove il messaggio è supportato da diverse prove documentali e dove il viaggio è viaggio nel pensiero occidentale.

L'inizio è con Aristotele ed il suo Trattato nel VI secolo a.C.

Tuttavia, il passo decisivo è più tardi, con Leonardo da Vinci. E' Leonardo ha mettere alcuni punti fermi, come l'importanza degli occhi come specchio dell'anima. E' Leonardo che pone in essere tecniche d'indagine che dureranno fino alla modernità. E' Leonardo che lega la fisiognomica alla pittura. Nei secoli successivi ci si muoverà nella sua scia, pur non senza originalità. Così, 

Cartesio ('700) unisce fisiognomica e riflessione filosofica mentre Cardano ('500) sceglie un approccio più asettico e scentifico.

Tuttavia, il secolo d'oro della disciplina è l'800. La fisiognomica si fissa nella materia grazie a pittori come Van Gogh e fa parte del lavoro del maestro Freud, che la inserisce nel “Interpretazione dei sogni”.

Il Novecento è il tempo del tramonto: la fisiognomica entra nella pittura realistica di Pollock, ma smette di esistere come scienza propria, le sue conoscenze travasate nella moderna psicanalisi.



Flavio Caroli,“Storia della fisiognomica. Arte e psicologia da Leonardo a Freud”, 286 pp., 2012



Nessun commento:

Posta un commento