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Per capire meglio, può
essere utile leggere “Storia della fisiognomica. Arte e psicologia
da Leonardo a Freud”, di Flavio Caroli.
Il testo è un viaggio
nella storia della disciplina, dove il messaggio è supportato da
diverse prove documentali e dove il viaggio è viaggio nel pensiero
occidentale.
L'inizio è con
Aristotele ed il suo Trattato nel VI secolo a.C.
Tuttavia, il passo
decisivo è più tardi, con Leonardo da Vinci. E' Leonardo ha mettere
alcuni punti fermi, come l'importanza degli occhi come specchio
dell'anima. E' Leonardo che pone in essere tecniche d'indagine che
dureranno fino alla modernità. E' Leonardo che lega la fisiognomica
alla pittura. Nei secoli successivi ci si muoverà nella sua scia,
pur non senza originalità. Così,
Cartesio ('700) unisce
fisiognomica e riflessione filosofica mentre Cardano ('500) sceglie
un approccio più asettico e scentifico.
Tuttavia, il secolo d'oro
della disciplina è l'800. La fisiognomica si fissa nella materia
grazie a pittori come Van Gogh e fa parte del lavoro del maestro
Freud, che la inserisce nel “Interpretazione dei sogni”.
Il Novecento è il tempo
del tramonto: la fisiognomica entra nella pittura realistica di
Pollock, ma smette di esistere come scienza propria, le sue
conoscenze travasate nella moderna psicanalisi.
Flavio Caroli,“Storia
della fisiognomica. Arte e psicologia da Leonardo a Freud”, 286
pp., 2012
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